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Implicazioni sociali dell’intelligenza artificiale (AI)

di Marta Burato

Il 24 novembre abbiamo ospitato on line la Professoressa Laura Sartori dell’Università di Bologna, sociologa di formazione specializzata in tecnologia. La serata ci ha offerto diversi spunti di riflessione e vi riporto quelli che mi hanno colpito di più. Divario digitale fino a dieci/quindici anni fa molto nel divario digitale, era fatto dalla differenza di accesso alla tecnologia (dispositivi, qualità della rete,..) oggi è nella capacità di fruizione e nella consapevolezza nell’utilizzo della tecnologia. Queste conoscenze sono un obiettivo mobile che si modifica sia in base allo sviluppo della tecnologia, sia delle nostre capacità personali e che non è colmato né dalla maggior parte delle persone più mature e preparate ma nemmeno, come si potrebbe pensare, dalle generazioni native digitali. Quanto siamo attenti alla nostra privacy quando scarichiamo un App, c’è la possibilità di scegliere oppure è un do ut des? Cosa c’è dietro alla gentilezza di Alexa oppure della nostra Tesla? Algoritmi di autoapprendimento si perfezionano grazie al nostro aiuto ma la domanda è: siamo dei campioni rappresentativi? Per meglio comprendere è importante distinguere tre livelli evolutivi di AI: 1. Narrow AI-reale- emulazione di specifiche funzioni dell’intelligenza umana per esempio: Alexa “che tempo fa?” oppure il nostro I-phone che seleziona le immagini e le categorizza per rendercele in una clip 2. General Ai- ipotetica- possesso di tutte le funzioni per applicazioni della conoscenza in ambiti diversi, una intelligenza artificiale in grado di riconoscere le esigenze e gli stati d’animo del proprietario; per esempio un robot che è in grado di preparare un caffè a casa di un amico 3. Super Ai- puramente teorica-in grado di superare l’intelligenza umana. Qual è il posto della creatività in un modo di macchine così abili nei compiti ripetitivi e che lavorano per apprendimento? Un dubbio ha iniziato a sorgerci nel vedere nel 2018 battuto all’asta da Christie’s per 432.500$ un ritratto di Edmond de Belamy, frutto di intelligenza artificiale. 

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Questo dipinto è stato realizzato attraverso la Generative Adversarial Network che opera nella contrapposizione di due algoritmi: un primo, che riconosce e cataloga una serie di ritratti e un secondo algoritmo che cerca di identificare se la foto ricevuta dal primo è reale o inventata. Un gioco di approssimazione tra il falsario e il critico d’arte. Fake news la Professoressa Sartori ci ha mostrato un celebre filmato di Jordan Peele che, utilizzando un sistema di riconoscimento facciale, realizza un sorprendente e inesistente discorso di Barak Obama. La storia contemporanea è stata segnata negli ultimi anni da eventi influenzati da attività di questo tipo, come per esempio le elezioni Americane del 2016 o il periodo della Brexit con Cambridge Analityca. Contemporaneamente sistemi automatici rilevano contenuti impropri, indicando all’utente la possibilità di una diversa visione della realtà (es: Facebook ai post di Trump a seguito alla mancata elezione nel 2020). Il grande problema che attualmente andrebbe seriamente affrontato è relativo alla Governance della tecnologia. Il nostro è un futuro di convivenza con le macchine ma dobbiamo interrogarci sui problemi che la tecnologia ci porta e su chi decide come dovrà essere sviluppata oltre a comprendere chi la controlla.

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Esemplificativa è stata la mostra del London Science Museum DriverlessWho is in control?” Chi decide il funzionamento di un algoritmo? Quali sono le basi su cui si poggia? Abbiamo assistito giusto quest’anno a seguito del Covid, alla tragica selezione fatta dalla A.I. degli studenti meritevoli di accesso alle migliori Università Britanniche, fatta in base al quartiere di residenza o alla scuola di provenienza, invece dei meriti personali. Il campione utilizzato negli algoritmi è spesso basato sulla semplificazione della complessità, un tragico errore al quale siamo sempre più esposti. La realtà della Silicon Valley non è coincidente con quella di tutti i popoli e per quanto si cerchi di trovare più dati possibile, mai si potrà avere un campione rappresentativo planetario. Questo darà avvio a discriminazioni di genere, di razza, sociali,..perchè la qualità di quello che alimenta l’intelligenza artificiale sarà ciò che poi deciderà del nostro futuro.

 

Visita del Governatore Diego Vianello

di Marta Burato

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Lunedì 9 Novembre abbiamo potuto incontrare on line il nostro Governatore e il suo assistente Stefano Calabro, gli incontri con il Presidente, il Direttivo, le Commissioni, il Rotaract e l’Interact si sono succeduti con grande fluidità e partecipazione. E’ stato un momento importante per confrontarci e raccontare la contrapposizione vissuta tra le aspettative per la realizzazione di certi progetti pensati pre-covid e le difficoltà imposte da quest’anno difficile. Abbiamo ricevuto molti complimenti per le attività svolte e per la capacità di aver saputo continuare a generare interesse nel Rotary. Un vivido apprezzamento è stato riservato al nostro Bollettino.

Grande considerazione è stata rivolta alla composizione dell’effettivo, il Rotary di Conegliano ha saputo negli anni garantire l’accesso ai soci più giovani e la continuità con il Rotaract e l’Interact. Il discorso del Governatore è iniziato riportando la nostra attenzione sui tre pilastri su cui il Rotary poggia: ROTARY OPENS OPPORTUNITY

• Il Rotary apre le possibilità agli altri, attraverso i suoi soci che si mettono al servizio con le loro capacità, il loro talento e la loro volontà.

• Il Rotary lavora per eliminare le cause che creano la necessità di fare beneficenza

• Il Rotary apre opportunità ai suoi soci concretizzando amicizia, integrità, diversità, leadership.

I Club Rotary nel mondo sono molto diversi tra di loro ma le quattro domande che li uniscono e creano fiducia sono:

1. Risponde a verità?

2. E’ giusto per tutti gli interessati?

3. Promuove buona volontà e migliori rapporti di amicizia?

4. E’ vantaggioso per tutti gli interessati?

Tre pilastri, per tre porte: una fucsia a rappresentare il Rotaract, una gialla per il Rotary e una blu per l’Interact. Tre porte aperte simbolicamente per riuscire a cogliere le sollecitazioni che ci giungono dall’esterno. Tre generazioni che lavorano insieme per il futuro di tutti.

Domenica 4 ottobre 2020 il Presidente del Rotary Club Conegliano Gianni Grassi ha consegnato alla presenza del Direttore generale della Onlus Fondazione Santa Augusta Dott. Ezio Saccon e del Presidente Dott. Marco De Carlo, Giotty un frantumatore di pillole a granulometria calibrata. 

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La Fondazione Santa Augusta nata nel 1999 gestisce le residenze per anziani Opera Immacolata di Lourdes a Conegliano e Botteselle a Col San Martino di Farra di Soligo.

Il Rotary Club Conegliano acoltando le esigenze pervenute dal territorio ha acquistato e donato questo strumento che facilita e velocizza la routine degli operatori sanitari, liberandoli dall' incombenza di pestare a mano le pastiglie, riuscendo così a dedicare più tempo ai nostri anziani. 

 

                    Carlo Nordio in visita al Rotary Club Conegliano

 

Carlo Nordio

Martedì 14 Luglio Carlo Nordio ha fatto un intervento sullo stato della Giustizia in Italia, spiegando la sua posizione rispetto al Caso Palamara.

Tema di scottante attualità che troviamo sui giornali in questi giorni, 133 Giudici sono stati chiamati a testimoniare dal difensore dell'ex Presidente dell'ANM.

Le intercettazioni fatte dal trojan, il sistema di lotizzazioni all'interno del ANM, cosa rimprovera l'ex Magistrato a Palamara.

Carlo Nordio e Gianni Grassi

Una serata densa di spunti di riflessione, alla quale hanno partecipato numerosi soci e ospiti tra i quali citiamo Paola Moroni Presidente di Innerwheel, Gaia Spina Presidente del Rotarc; per le forze dell'ordine il Comandante Claudio Malamace e il sostituto Commissario della Polizia di Stato Francesco Ombrosi. 

 

Anche quest’anno, come ogni anno, il Rotary Club di Conegliano presieduto da Leonardo Ricci, in corrispondenza dell’inizio dell’Anno Scolastico, attua il “Service Kit Scuola” in favore delle famiglie meno agiate residenti nel proprio territorio comunale. In particolare l'attività consiste nel fornire un concreto aiuto alle famiglie più in difficoltà con figli frequentanti le scuole elementari, contenendo le spese scolastiche con la fornitura di un kit di materiale di cancelleria, quale quaderni, matite, penne, pennarelli, gomme, colori ed altro in quantità sufficiente per un intero anno scolastico.
Una volta acquistati, assemblati e messi a disposizione, da parte del Rotary Club Conegliano, i 45 “kit scolastici” da donare ad altrettanti alunni delle Scuole Primarie, vengono consegnati dall’Amministrazione del Comune di Conegliano, che tramite i propri Servizi Sociali, individua i soggetti più bisognosi. 
“È un’iniziativa sicuramente molto apprezzata dalle famiglie interessate che vivono pesantemente l’attuale situazione economica, e allo stesso modo è un’iniziativa molto sentita da tutto il nostro Rotary Club - afferma il Presidente Ricci - che tiene in particolar modo ai giovani (tra gli altri si ricordano il progetto Ryla, e Ryla Junior, il progetto Ascolta Giovani, la collaborazione con la Fondazione Bernardi) perché mette anche i più sfortunati nelle condizioni di iniziare l’anno scolastico pronti, preparati e a maggior ragione volenterosi. Un grosso in bocca al lupo a tutti gli studenti e Buona Scuola!”

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M5 sSi sta concretizzando quanto il Rotary Club Conegliano si era proposto per celebrare il Centenario della fine della Grande Guerra, vale a dire restituire agli antichi splendori i Piloni della Vittoria delle Forze Armate, classificato Monumento Nazionale, opera del maestro Antonio Maria Morera inaugurata nel 1925 alla presenza del Re Vittorio Emanuele III.

In questi giorni è stato possibile dare inizio ai lavori, a tempo di record, per la sinergica e fattiva collaborazione tra la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana e le Provincie di BL, PD e TV, il Comune di Conegliano in tutte le competenze coinvolte ed il Rotary Club Conegliano, nei ruoli svolti dai propri Soci Arch. Livio Petriccione ed Ing. Gianni Breda, rispettivamente Progettista con Direzione Lavori e Coordinatore progettazione ed esecuzione con verifica strutture.
La piena e virtuosa disponibilità di tutte le persone, a vario titolo, coinvolte nel progetto, ha ridotto al minimo i tempi burocratici necessari e risolto ogni difficoltà per autorizzare la ditta Sirecon, che eseguirà il restauro, a mettersi concretamente all’opera per consegnare a Conegliano il monumento in tempo utile per i festeggiamenti del Centenario della Vittoria.
Come in altre occasioni, ha dichiarato il Presidente Pierluigi Piai, uno dei molteplici obiettivi del Rotary Club Conegliano, è continuare l’opera di valorizzazione del patrimonio artistico-culturale di Conegliano: così, accanto all’attenzione posta agli Affreschi della facciata del Duomo, alla Sala dei Battuti e del Capitolo, alle antiche Mura del Castello, è giusto conservare la memoria storica di luoghi ed eventi, ancorché più recenti, che appartengono alla comunità coneglianese, quali, appunto, quelli rappresentati dai Piloni della Vittoria.M2 s
Ora viviamo in un’area densamente inurbata ed il passaggio da un Comune all’altro è impercettibile, ma fino alla Prima Guerra Mondiale , dal XVI secolo, nell’esatto luogo dove ora sorgono i Piloni, era collocato un Arco, dedicato anticamente a S. Sebastiano, allo scopo sicuramente di segnare l’entrata in Città che di difendere, considerata la mentalità dell’epoca, la popolazione dalla peste proveniente dall’ Est. Il medesimo Arco, dopo l’Unità d’Italia, fu dedicato a Vittorio Emanuele II, rimanendo comunque la porta orientale della Città finché venne abbattuto dagli austriaci nel 1917, dopo Caporetto, più per sfregio che per necessità.
M3 sSe ci caliamo nei panni dei nostri concittadini di un secolo fa, quando Conegliano divenne territorio di occupazione e fronte di guerra e la nostra comunità venne profondamente segnata dalla fame e miseria, da sfollamenti e morte per divenire poi il punto di partenza del riscatto di un’intera nazione, fino alla vittoria finale, possiamo forse capire cosa possa aver significato, in quel contesto storico, concepire e realizzare questo monumento e collocarlo dove ora si trova.

Uno dei valori fondanti del Rotary International è sicuramente la promozione della Pace tra i popoli ed il restauro di un monumento celebrativo della Prima Guerra Mondiale non deve apparire contradditorio, ma al contrario, alla luce di quanto è poi accaduto nel XX secolo, insegnamento e monito a ripudiare la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali come bene recita anche la Costituzione Italiana.
Se ci spogliamo di ogni pregiudizio ideologico, prescindiamo dal giudizio estetico-artistico dell’opera, e valutiamo il monumento i Piloni come testimonianza ed espressione di un preciso momento storico vissuto dalla nostra Città e consideriamo il perché della loro collocazione in quel preciso luogo, capiamo il senso del loro recupero e valorizzazione.
Il Rotary Club Conegliano si propone, in una fase successiva, di promuovere e realizzare un’adeguata illuminazione del monumento per conferire la giusta visibilità a quella che deve tornare ad essere la” Porta orientale” della nostra Città, aperta al mondo, come deve essere, ma al contempo testimonianza di un vissuto della cittadinanza.

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