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Il restauro dei Piloni di Conegliano

M5 sSi sta concretizzando quanto il Rotary Club Conegliano si era proposto per celebrare il Centenario della fine della Grande Guerra, vale a dire restituire agli antichi splendori i Piloni della Vittoria delle Forze Armate, classificato Monumento Nazionale, opera del maestro Antonio Maria Morera inaugurata nel 1925 alla presenza del Re Vittorio Emanuele III.

In questi giorni è stato possibile dare inizio ai lavori, a tempo di record, per la sinergica e fattiva collaborazione tra la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana e le Provincie di BL, PD e TV, il Comune di Conegliano in tutte le competenze coinvolte ed il Rotary Club Conegliano, nei ruoli svolti dai propri Soci Arch. Livio Petriccione ed Ing. Gianni Breda, rispettivamente Progettista con Direzione Lavori e Coordinatore progettazione ed esecuzione con verifica strutture.
La piena e virtuosa disponibilità di tutte le persone, a vario titolo, coinvolte nel progetto, ha ridotto al minimo i tempi burocratici necessari e risolto ogni difficoltà per autorizzare la ditta Sirecon, che eseguirà il restauro, a mettersi concretamente all’opera per consegnare a Conegliano il monumento in tempo utile per i festeggiamenti del Centenario della Vittoria.
Come in altre occasioni, ha dichiarato il Presidente Pierluigi Piai, uno dei molteplici obiettivi del Rotary Club Conegliano, è continuare l’opera di valorizzazione del patrimonio artistico-culturale di Conegliano: così, accanto all’attenzione posta agli Affreschi della facciata del Duomo, alla Sala dei Battuti e del Capitolo, alle antiche Mura del Castello, è giusto conservare la memoria storica di luoghi ed eventi, ancorché più recenti, che appartengono alla comunità coneglianese, quali, appunto, quelli rappresentati dai Piloni della Vittoria.M2 s
Ora viviamo in un’area densamente inurbata ed il passaggio da un Comune all’altro è impercettibile, ma fino alla Prima Guerra Mondiale , dal XVI secolo, nell’esatto luogo dove ora sorgono i Piloni, era collocato un Arco, dedicato anticamente a S. Sebastiano, allo scopo sicuramente di segnare l’entrata in Città che di difendere, considerata la mentalità dell’epoca, la popolazione dalla peste proveniente dall’ Est. Il medesimo Arco, dopo l’Unità d’Italia, fu dedicato a Vittorio Emanuele II, rimanendo comunque la porta orientale della Città finché venne abbattuto dagli austriaci nel 1917, dopo Caporetto, più per sfregio che per necessità.
M3 sSe ci caliamo nei panni dei nostri concittadini di un secolo fa, quando Conegliano divenne territorio di occupazione e fronte di guerra e la nostra comunità venne profondamente segnata dalla fame e miseria, da sfollamenti e morte per divenire poi il punto di partenza del riscatto di un’intera nazione, fino alla vittoria finale, possiamo forse capire cosa possa aver significato, in quel contesto storico, concepire e realizzare questo monumento e collocarlo dove ora si trova.

Uno dei valori fondanti del Rotary International è sicuramente la promozione della Pace tra i popoli ed il restauro di un monumento celebrativo della Prima Guerra Mondiale non deve apparire contradditorio, ma al contrario, alla luce di quanto è poi accaduto nel XX secolo, insegnamento e monito a ripudiare la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali come bene recita anche la Costituzione Italiana.
Se ci spogliamo di ogni pregiudizio ideologico, prescindiamo dal giudizio estetico-artistico dell’opera, e valutiamo il monumento i Piloni come testimonianza ed espressione di un preciso momento storico vissuto dalla nostra Città e consideriamo il perché della loro collocazione in quel preciso luogo, capiamo il senso del loro recupero e valorizzazione.
Il Rotary Club Conegliano si propone, in una fase successiva, di promuovere e realizzare un’adeguata illuminazione del monumento per conferire la giusta visibilità a quella che deve tornare ad essere la” Porta orientale” della nostra Città, aperta al mondo, come deve essere, ma al contempo testimonianza di un vissuto della cittadinanza.

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