Una Ripresa Felice

di Katia da Ros

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Ringrazio il Rotary Club di Conegliano, di cui faccio parte ormai da parecchi anni con grande senso di gratitudine, per questo spazio. Mi è stato chiesto di dare la mia visione del futuro e lo faccio molto volentieri, mettendo insieme quanto posso vedere nei diversi contesti in cui opero.

Inizio dal mio essere cittadina di Conegliano. Respiro in questi giorni una aria di rinascita, un desiderio di riappropriarsi degli spazi e dei luoghi, delle tradizioni, del vedersi e del parlarsi. Cose semplici, che ci sono mancate come l'aria. La città non mi è mai sembrata così bella e così viva... È proprio vero che dove c'è morte, c'è anche vita e dove c'è privazione c'è desiderio. Vivremo la nostra città con un altro spirito, guarderemo ai tavoli e alla vita in Contrada Granda e Piazza Cima con gioia, passeggeremo fino al Castello felici di incontrare altri coneglianesi sulla nostra strada. Nel ruolo di imprenditrice, quest'anno di blocco totale e forzato, ha cambiato molte cose. Anzitutto nel modo di lavorare, che è diventato più snello e più digitale. Abbiamo imparato che le cose si possono fare anche in altro modo, e funzionano ugualmente bene. Certo bisogna fare un po' di fatica, imparare cose nuove, ma poi funzionano. Non torneremo al vecchio modo di lavorare ma questa accelerazione digitale e smart ha anche un gran lato positivo.

 

Ci ha fatto comprendere che siamo prima di tutto una comunità, legata dagli stessi solidi valori di fondo, che ritroviamo all'interno della azienda ma anche nei nostri fornitori e nei nostri clienti. Guidare una impresa è prima di tutto una responsabilità, e poi un privilegio. Abbiamo grande responsabilità nei confronti delle persone che lavorano con noi, che ci affidano in qualche modo il futuro delle loro famiglie; ma abbiamo grande responsabilità anche nei confronti della comunità in cui operiamo, e dobbiamo essere consapevoli che dobbiamo operare affinchè l'impatto sia positivo. Ma mai come in questi tempi è finalmente chiaro che nessuno è un'isola e che non ci si salva se non insieme. Nel nostro piano industriale triennale la sostenibilità, la digitalizzazione e il miglioramento del lavoro per i ns collaboratori sono i tre grandi pilastri portanti. Vedo una generale e grande attenzione a temi, prima marginali, che cambieranno profondamente la nostra società dal punto di vista sociale e ambientale; una grande onda che dopo lo stop obbligato di questi mesi sta arrivando inarrestabile. Lo stop forzato ci ha fatto comprendere che eravamo "troppo". Troppo di corsa, troppo di impatto sull'ambiente, troppo concentrati su noi stessi, troppo poco consapevoli che il mondo non poteva continuare a questi ritmi. Dall'era del troppo stiamo transitando all'era del giusto...

 

Faremo quello che è giusto per stare bene noi, i nostri figli, i nostri vicini, i nostri concittadini... con un dettaglio non trascurabile, ossia lo faremo vivendo nel Paese più bello del mondo, producendo cose belle, ben fatte e di ingegno, che spediamo in tutto il mondo. Un privilegio di cui esser fieri e consapevoli. E con un PNRR (piano nazionale di ripresa e resilienza) della portata annunciata non potrà che essere una ripresa felice e, aggiungo, straordinaria.

 

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