Il caffè della speranza

di Lara Caballini di Sassoferrato

 

Lara CaballiniCos’è il caffè? Prendendo a prestito un’autorevole e quanto mai efficace espressione verdiana “IL CAFFÈ È IL BALSAMO DEL CUORE E DELLO SPIRITO”. L’espresso al bar è momento di condivisione, cultura, socialità e tradizione. Un momento unico ed irrinunciabile, un rito tutto italiano ma conosciuto nel mondo intero che da sempre scandisce i tempi e il ritmo della nostra giornata: quando abbiamo bisogno di una pausa, di parlare d’affari o fare quattro chiacchiere… ed è emozione. Pensiamo alle strofe di “29 Settembre” dell’insuperato Battisti (“seduto in quel caffè, io non pensavo a te”) o ai “7000 Caffè” di Alex Britti e potrei continuare a lungo. L’espresso ha anche svariate proprietà benefiche per il nostro organismo alcune delle quali sono immediatamente percettibili: sorseggiare una tazzina di caffè facilita la digestione e ha un effetto diretto e positivo sull’attività nervosa e cardiaca dandoci la carica. Da ormai un anno però, in tempi di pandemia da Covid, l’intero settore dei pubblici esercizi e dell’ospitalità, il comparto horeca e tutti i soggetti della filiera dell’espresso, tra cui le torrefazioni, sono stati letteralmente travolti. Oltre alle pesantissime conseguenze sanitarie, la pandemia ha impattato in maniera implacabile, anche in ambito economico e sociale, su attività industriali, commerciali e famiglie.

È di questi giorni l’ennesimo grido d’aiuto di Fipe/Fiepet al ministro Patuanelli: restituire la dignità al settore dei Pubblici esercizi, attraverso un piano ben definito che conduca a una riapertura in sicurezza dei locali. Una riapertura anche graduale, purché stabile e in grado di garantire l’effettiva possibilità di lavoro a 300mila imprese, che negli ultimi 12 mesi hanno registrato circa 38 miliardi di euro di perdita di fatturato. È pur vero però che i momenti di difficoltà, soprattutto di così macroscopica portata, anche temporale, costringono ad analizzare con la lente d’ingrandimento un modello di business fino a prima rodato e considerato vincente. Io e la mia famiglia mai avremmo pensato che in un solo colpo e per così lungo tempo chiudessero gli oltre 4000 pubblici esercizi (bar, ristoranti, alberghi) che la nostra azienda serve e che ancora oggi, insieme a poche altre categorie, sono oggetto nonchè bersaglio, permettetemi quest’ultimo termine, delle limitazioni e restrizioni più pesanti. Ci vorranno ancora resilienza e parecchia pazienza per ritrovare la normalità, anche lavorativa, ma nel frattempo non ci siamo fermati!

In questi ultimi mesi abbiamo varcato i confini del Triveneto iniziando a guardare a nord ovest e maggiormente ai mercati esteri. Ci siamo dedicati ancor più alla formazione e nel 2020 abbiamo presentato l’ABCD Accademia Baristi Caffè Dersut, con l’intento di divulgare l’eccellenza dell’espresso italiano, formando a 360° chi vuole avvicinarsi al mondo del caffè fino a diventare, se completato l’articolato percorso teorico – pratico, “Ambasciatore Barista Caffè Dersut”. Date le attuali restrizioni, l’attività di formazione con la nuova Accademia è stata rivolta principalmente ai commerciali interni e agli agenti, ma non vediamo l’ora di coinvolgere la nostra clientela. Concludo con un pensiero letto più volte in questo periodo e che sento profondamente:

“Nulla impedirà al sole di sorgere ancora, nemmeno la notte più buia. Perché oltre la nera cortina della notte c’è un’alba che ci aspetta” (K. Gibran).

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